Betlemme

Betlemme è una grande prigione e cielo aperto. Il muro della vergogna voluto dagli israeliani la circonda completamente costringendo i suoi abitanti a una quotidianità fatta di check point, controlli e interminabili file, lasciandoli in balìa del libero arbitrio dei soldati israeliani. Il campo profughi nella periferia della città sorge a ridosso del muro. Dentro le loro case i profughi hanno dimenticato la luce del sole, oscurata fino a tarda mattinata dai nove metri di cemento intervallati da torri di avvistamento.

Una realtà di oppressione che contrasta con l’identità di una città che è un simbolo per la cultura cristiana, e che accoglie quotidianamente pellegrinaggi di ricchi turisti che spesso non entrano in contatto con la popolazione. Ma anche una città in cui la comunità cristiana e quella musulmana convivono pacificamente da migliaia di anni, in una contaminazione di culture lontanissima da quello scontro di civiltà che ci vorrebbero costringere a credere.

(Massimo Allulli & Alessandro Francesconi)